Un’analisi rivela il potenziale di 45 miliardi di euro e 52.000 posti di lavoro dal nucleare pulito, Salvini spinge.
Il nucleare di quarta generazione si profila come un motore di crescita significativo per l’Italia, Salvini alza la voce. Secondo uno studio preliminare di OpenEconomics per Inrete, presentato durante la XXI edizione di Italia Direzione Nord a Milano, l’investimento in questa tecnologia potrebbe generare un valore aggiunto di 45 miliardi di euro e la creazione di 52.000 posti di lavoro. Il governo sta valutando uno scenario energetico che prevede investimenti per circa 38 miliardi di euro.
Matteo Salvini e la visione Europea del nucleare
Il vice premier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, ha espresso il proprio supporto al nucleare, enfatizzando l’importanza di basare le decisioni politiche su dati oggettivi piuttosto che su ideologie. Ha sottolineato anche il riconoscimento della Commissione europea del nucleare come una fonte energetica rinnovabile e finanziabile.
Il nuovo ruolo del nucleare nella politica energetica
Gilberto Pichetto Fratin, ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, ha evidenziato un cambiamento nell’atteggiamento pubblico nei confronti del nucleare, grazie alla crescente consapevolezza sulle potenzialità del nucleare di quarta generazione. Ha delineato un futuro in cui non sarà lo Stato a costruire centrali nucleari, ma piuttosto imprese private, consorzi e città, con lo Stato che svolge un ruolo di supervisore.
Nicola Monti, amministratore delegato di Edison, ha condiviso i risultati di sondaggi che mostrano un crescente supporto al nucleare tra gli italiani, soprattutto tra i giovani. Alessandro Spada, presidente di Assolombarda, ha sottolineato l’importanza del nucleare per garantire sicurezza e indipendenza energetica, menzionando anche l’interesse per i piccoli reattori modulari, specialmente per aziende ad alto consumo energetico.
Il nucleare di quarta generazione emerge come un elemento chiave per il futuro energetico dell’Italia. Con il potenziale di creare un significativo valore economico e occupazionale, unitamente al sostegno politico e alla crescente accettazione pubblica, si profila come una soluzione promettente per la sicurezza e l’indipendenza energetica del paese.